
C’è un uomo adagiato flaccido in un angolo del divano, nella nuova chiara luce del giorno, braccia e mani conserte e schiena e capo chino. C’è un involucro umano lì poggiato, pare ottuso, vuoto di contenuto, pare leggero di sola carcassa. C’è un uomo che non alza lo sguardo, vuoto d’aria interiore, falsamente desto, forse ancora vinto e sottomesso all’ultimo sonno notturno. C’è un uomo che non vuol muoversi o non ne ha le forze o semplicemente affranto lascia domarsi, aspetta l’evento che lo sollevi di peso e lo comandi, che sia del cielo, che sia terreno. C’è un uomo e la sua tazzina di caffè ferma sul bordo del bracciolo accanto a sé ed entrambi appaiono smarriti: uno dalla tepidezza quasi perduta vorrebbe lo si bevesse, l’altro ormai perduto non sa più. Fuori dalla vetrata il lieve vento ravviva le lucide foglie della magnolia, muove i capelli a due passanti e i primi raggi di sole rendono calore al gatto sazio e soddisfatto d’una notte di razzie. Fuori la vita torna a vivere o non ha smesso mai. (luca)
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LO SPLENDIDO LUOGO COMUNE In questo albergo Il capocameriere dice: « Bella giornata, oggi! », e sorride con sentimento. II capocameriere dice: « Pioverà, oggi! », e si acciglia con garbo. Sono i saluti di ogni giorno, a ogni vecchia signora, a ogni vecchio gentiluomo, a ogni vecchio furfante, a ogni giovane coppia - a ogni cliente. E io, che non dormo, che veglio in attesa dell’alba, vorrei un giorno scendere sul mondo. Vorrei una tromba potente come il vento per suonare al mondo lo splendido luogo comune: « Bella giornata, oggi! ». E un altro giorno griderei disperato: « Pioverà oggi! » per ogni vecchia signora, per ogni vecchio gentiluomo, per ogni vecchio furfante, per ogni giovane coppia - Non sono forse clienti in questo albergo che per tetto ha il cielo, per pavimento la terra, e per stanza le case? Ma io, io - questa miserabile, stanca cosa - posso chiedere il posto di capocameriere in questo albergo? Emanuel Carnevali (Firenze, 4 dicembre 1897 - Bologna, 11 gennaio 1942)
Poesia tratta da "Il primo Dio. Poesie scelte, racconti e scritti critici", p.148, Adelphi Ed. 1978